Internet diviene, attraverso i siti di social network, uno strumento utile agli adolescenti per le conoscenze fatte nella vita “off-line”.
Sempre più spesso anche le relazioni romantiche passano attraverso la grande rete e trovano nei social network importanti alleati per ciò che concerne soprattutto la fase di corteggiamento iniziale.
Una danza digitale che gradualmente avvicina i due interessati sino a sfociare anche in incontri faccia a faccia.
Il flirt parte solitamente dalla richiesta di amicizia in Facebook, primo passo obbligato per capire se vi sia un minimo di interesse da parte del potenziale partner.
Attenzione che consiste nell’apprezzare attraverso la funzione “mi piace” di Facebook, determinati contenuti della bacheca personale del soggetto da corteggiare in modo da fare notare la propria presenza.
Se gli apprezzamenti vengono corrisposti si passa in un secondo momento a commenti e poi a sessioni private di chat.
Gli adolescenti imparano una vera e propria grammatica del corteggiamento che va dall’attenzione ai tempi che precedono la risposta del soggetto corteggiato, ai modi di chiudere una sessione di chat, ecc.
I social network sites diventano per i giovani un ausilio per combattere l’imbarazzo iniziale e per gestire in modo meno diretto un eventuale rifiuto. Ma non solo. Utilizzare queste piattaforme, infatti, permette agli adolescenti di estendere l’esperienza dell’altro ben oltre le interazioni faccia a faccia per farsi un’idea, sebbene superficiale, in base a ciò che l’altro pubblica nella propria bacheca.
Questa è vista come un punto di accesso all’intimità secondo due differenti accezioni che riguardano il mostrarsi e l’osservare l’altro.
Da una parte, si utilizza la propria pagina personale come palcoscenico per mettere in scena la propria performance identitaria.
Dall’altra la bacheca diviene il buco della serratura grazie al quale osservare l’altro senza essere troppo invadenti, raccogliendo comunque informazioni utili a capire quanto possa essere interessante il soggetto in questione e quali carte giocare nell’interazione mediata o non mediata.
Guardare la rappresentazione che il ragazzo o la ragazza che si vuole conquistare mette in scena in Facebook si rivela, pertanto, una sorta di chiaccherata preparatoria.
Che internet inoltre non sia quel territorio egualitario in cui si annullano le differenze è mostrato anche dallo studio dei modi di flirtare online degli adolescenti.
Infatti, il nostro lavoro palesa le differenze di genere nel corteggiamento e le aspettative di ruolo che ciascuno deve mantenere.
Mantenere una certa reputazione e rimanere spendibili nel mercato amoroso sono azioni che possono passare anche da ciò che ciascun adolescente fa nei siti di social network. Spesso le aspettative di comportamento legate al genere si riproducono all’interno degli ambienti digitali, il che dimostra, ancora una volta, che non stiamo parlando di un ambiente differente rispetto a quello “reale”, ma, piuttosto, di uno strumento che amplifica le potenzialità dell’interazione dotandola di nuovi spazi e nuovi tempi.
Per ciò che riguarda il flirt e il ruolo assunto da internet, le interviste hanno fatto emergere la persistenza di quello che in sociologia viene definito doppio standard.
Mentre i ragazzi sono ritenuti liberi di sperimentare le proprie doti seduttive nel nome di una figura maschile rappresentata secondo l’immagine stereotipata del cacciatore, le ragazze devono mantenere un certo contegno per evitare di essere etichettate come “facili”.
Lo studio ha fatto emergere due differenti livelli: uno connesso al modo di mostrarsi in internet, quasi esclusivamente mediante il proprio profilo Facebook e l’altro riguardante il corteggiamento vero e proprio.
Dal primo punto di vista è interessante notare che emergono alcune ambivalenze nei discorsi degli adolescenti.
Vi è una sorta di doppio binario su cui muove il corteggiamento.
La discriminante sta nel fine ultimo che i giovani si pongono e che si distingue tra il tentare di instaurare un rapporto che possa trasformarsi in relazione – potenzialmente – di lungo periodo e, invece, un incontro più o meno occasionale, basato quasi esclusivamente sul rapporto sessuale.
Il modo di presentarsi di una ragazza nel suo profilo e la reputazione che crea all’interno del gruppo dei pari, anche attraverso la sua facciata digitale, possono diventare rilevanti.
Per ciò che concerne l’amore e i sentimenti in generale gli adolescenti ritengono che i social network possono rappresentare piattaforme in cui esprimersi in tale senso, stando attenti però a non rendere alcune emozioni eccessivamente pubbliche: un comportamento che espone i sentimenti allo sguardo di tutti, soprattutto all’interno di un sito internet, li indebolirebbe facendogli perdere l’aura di sacralità che li circonda e rendendoli più freddi e dozzinali.
Gli argomenti personali e i discorsi intimi trovano nelle chat implementate nei siti di social network i luoghi più adatti per un confronto, che si rivela spesso solo preliminare e utile a sopperire il bisogno di uno sfogo immediato che dovrà trovare lo spazio necessario nell’interazione faccia a faccia.
Quest’ultima è ritenuta ancora l’unico ambito in cui affrontare in maniera più approfondita discorsi che vadano a toccare la sfera emotiva e sessuale.
Ho voluto riportare questa ricerca riguardo un tema attuale tra i ragazzi, per evidenziare, oltre le opinioni degli adolescenti, i vantaggi e i limiti dell’ausilio dei social network: limiti di cui fortunamente pare che i giovani intervistati siano consapevoli.